17 settembre 2021
Da venerdì 15 a domenica 17 ottobre si tiene, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, l’Edizione 2021 di KUM! Festival, manifestazione con la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, organizzata dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona e con la cura di Jonas Ancona per le attività sul territorio. Tutti gli eventi sono gratuiti, in presenza, e trasmessi anche in live streaming, per raggiungere un pubblico più ampio possibile (www.kumfestival.it).
Come ripartire. Cantieri è il titolo dell’edizione 2021 di KUM!: anche quest’anno il festival propone un’edizione speciale, con l’obiettivo di interpretare con fiducia e reinventare creativamente il tema della ripartenza. Dopo aver esplorato, lo scorso anno, il trauma causato dalla pandemia, è ora il momento di indagare come superare le difficoltà del presente. Per farlo, 47 relatori con 30 tra lectio, dialoghi e conversazioni, organizzate in 10 Cantieri tra filosofi e teologi, psichiatri e psicoanalisti, economisti e politici, sociologi e antropologi, scrittori e artisti, storici dell’arte e scienziati si confrontano in veri e propri Cantieri, intesi come officine aperte, a più voci: contesti di costruzione comune, momenti di condivisione e sperimentazione. Non solo luoghi di diffusione del sapere, quindi, ma impegni collettivi per trovare risposte concrete alle emergenze sociali, politiche, economiche, ambientali e culturali che la pandemia ha sollevato. Non occasioni in cui chiederci in astratto: che cosa dobbiamo sapere? ma invece, in concreto: come possiamo fare?
«Il titolo di quest’anno nomina il nostro essere in bilico su un crinale altissimo» dichiarano Massimo Recalcati e Federico Leoni «C’è qualcosa di vertiginoso in questo oscillare tra la resistenza e la ripartenza. Ognuno di noi, il festival stesso, l’intera società è impegnata nel passaggio più enigmatico, quello che porta dall’aver resistito e continuare a resistere, giorno per giorno, a una crisi senza precedenti, verso la reinvenzione di una vita individuale e collettiva da troppo tempo sospesa in un limbo senza tempo e senza progetto. Di reinvenzione si tratta, appunto. Nessuna illusione di ritorno al passato, di ripristino della vita precedente, di restaurazione di una normalità impallidita alle nostre spalle. La cosiddetta normalità è una delle concause della crisi. Non sarà col vecchio che potremo costruire il nuovo. Il nuovo si costruisce col nuovo. Ogni resistenza esige ripartenza, ogni ripartenza esige reinvenzione».
In programma anche 5 eventi speciali, tra arte, cucina e presentazioni di volumi della collana del festival edita da Melangolo, e uno speciale omaggio della filosofa Francesca Romana Recchia Luciani al filosofo Jean-Luc Nancy, recentemente scomparso.
Tutti gli incontri di KUM! si svolgono alla Mole Vanvitelliana, uno dei più affascinanti complessi monumentali del Paese. La Mole è un cantiere aperto, in continuo divenire: polo culturale della città – oggetto di importanti interventi di rigenerazione urbana con l’apertura di una nuova ala di 6.000 mq, che porta la struttura a raggiungere i 22.000 mq totali – e luogo della Cura, perché nata nel Settecento come lazzaretto. È dunque casa ideale del festival, che amplifica la vocazione simbolica dei suoi spazi: il sottotitolo di KUM! infatti, Curare, Educare, Governare – i tre mestieri impossibili secondo Freud – amplia il campo dell’analisi della Cura a tutti i differenti volti della sofferenza: del malato, della Polis, della Terra e di noi stessi.