Presentata a Prato la Casa delle tecnologie emergenti

Estracom co-finanzierà il progetto realizzando la rete di connessione in fibra

21 gennaio 2021

Più competitività alle piccole e medie imprese del settore tessile-moda, innovazione e un rapporto più stretto tra ricerca e mondo produttivo, che si traducano in nuovo sviluppo e posti di lavoro: è questa la sfida del progetto PRISMA, PRato Industrial SMart Accelerator , la Casa delle tecnologie emergenti, presentato stamani alle Manifatture Digitali Cinema Prato – e anche il luogo non è casuale - nell’ evento in live streaming trasmesso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Portale Città di Prato.
Prisma è realizzato dal Comune di Prato come ente capofila in collaborazione con il Pin - Polo Universitario Città di Prato, il Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Firenze, l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR, Next Technology Tecnotessile, StartupItalia, Sviluppo Toscana e Estracom, che co-finanzierà il progetto realizzando la rete di connessione in fibra ottica che collegherà tutti i partner di progetto.
A tenere a battesimo la Casa delle tecnologie emergenti Prisma sono stati il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore comunale allo Sviluppo Economico Benedetta Squittieri, l’Onorevole Mirella Liuzzi, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico, gli assessori regionali Leonardo Marras all’Economia e attività Produttive e Stefano Ciuoffo alle Infrastrutture Digitali, Lorenzo Mucchi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Firenze, Alessio Beltrame, direttore Organizzazione e Pianificazione strategica della Fondazione Ugo Bordoni e Francesco Marini di Confindustria Toscana Nord.
La missione della Casa delle Tecnologie Emergenti Prisma è quella di realizzare il trasferimento tecnologico, ovvero favorire la trasformazione digitale delle imprese del distretto tessile attraverso progetti di ricerca e sperimentazione congiunta con l’università e i centri di ricerca, per portare allo sviluppo di nuove soluzioni basate su tecnologie emergenti (Internet delle Cose, Intelligenza Artificiale, Blockchain) e 5G. Un progetto ambizioso, che vede Prato come unica città non capoluogo su cinque ad aggiudicarsi 2,7 milioni di euro di finanziamento – quasi a copertura totale dell’investimento - messi in palio dal bando del Ministero dello Sviluppo Economico per l’innovazione. “Sono molto orgoglioso che Prato, che da sempre è una città in grado di anticipare i tempi – ha detto il sindaco Matteo Biffoni in apertura - sia stata scelta dal Ministero dello Sviluppo economico come Centro di trasferimento tecnologico. La Casa delle Tecnologie Emergenti svilupperà progetti in grado di favorire l'innovazione di processo e di prodotto nel nostro distretto manifatturiero, applicando le tecnologie del 5G, dell'intelligenza artificiale e delle blockchain. Favorirà un meccanismo virtuoso e di arricchimento seguendo la tendenza che nei prossimi anni vedrà la tecnologia del 5G come elemento indispensabile per rimanere competitivi sul mercato”.
Come ha sottolineato l’assessore Squittieri, che ha coordinato gli interventi, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo digitale delle imprese sono elementi fondamentali per la competitività del distretto, che dalla materia prima arriva al prodotto finito attraverso tantissimi passaggi fatto da piccole e medie aziende che formano il tessuto produttivo del territorio e la storia del tessile a Prato: “Si tratta di un progetto che parte da lontano e al quale lavoriamo dal 2017, quando Prato è stata scelta dal Ministero per la sperimentazione del 5G. Gli obiettivi del progetto Prisma sono la realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione congiunta tra università, centri di ricerca e imprese per lo sviluppo di soluzioni basate sulle tecnologie del 5G a favore del Made in Italy, passando per il trasferimento tecnologico verso imprese manifatturiere a sostegno di innovazione, competitività e occupazione. Si favorirà la creazione di start up in aiuto al settore del tessile-moda. Tutto con attenzione all'equità sociale e alla transizione ambientale”. Quattro gli assett intorno a cui si sta muovendo la programmazione strategica della trasformazione sostenibile del territorio adottata dall’Amministrazione comunale 2020-2030: transizione digitale, circolare e ambientale ed equità sociale.
Prisma infatti durerà 4 anni e avrà due sedi, una all'interno del PIN - Polo Universitario di Prato con 300 mq in cui troveranno spazio i laboratori, l’area start up e formazione, e nella sede di Sviluppo Toscana in via Galcianese 34, altri 450 mq dove verrà collocato lo spazio contaminazione della Casa delle tecnologie emergenti. L'inaugurazione dei due poli strategici del Pin e di via Galcianese è prevista già per i prossimi mesi.
Gli obiettivi sono la formazione di 15 start-up accelerate negli ambiti tematici della CTE, 30 imprese coinvolte nei progetti di ricerca e sperimentazione, 10 prodotti innovativi sviluppati (soluzioni proof of concept risultanti dai progetti di ricerca e sviluppo e 30 posti di lavoro creati negli ambiti applicativi delle tecnologie emergenti e il 5G.
“Il progetto di Prato è tra i primi finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico – ha spiegato Mirella Liuzzi, sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico - Il progetto ha uno stanziamento globale di quasi 3 milioni di euro, di cui 2,7 milioni finanziati dal Ministero con l'obiettivo di richiamare da qui a 4 anni, 15 start up, 30 imprese beneficiarie dei servizi di trasferimento tecnologico e soprattutto aumentare i posti di lavoro e le competenze. In Italia c'è una fortissima domanda di innovazione ma spesso le realtà territoriali hanno pochi addetti e poche capacità di investimento e qui si inserisce il lavoro del Ministero per favorire le tecnologie emergenti e gli investimenti nel mondo 4.0. Il progetto di Prato è molto importante perché riesce a coniugare il made in Italy, il settore della moda e del tessile in relazione ad esempio alla blockchain per il tracciamento dei prodotti, mettendo insieme molti partner strategici”.
L’assessore alle Attivita produttive della Regione Toscana Leonardo Marras ha aggiunto che il progetto Prisma servirà per recuperare l'arretratezza del Paese sia in termini di competenze che in termini di tecnologie: “La Toscana e Prato in questi ultimi anni hanno avuto un'idea che sta portando frutti anche grazie alla collaborazione con numerosi soggetti come la Fondazione Bordoni. Il tema toscano del trasferimento tecnologico rimane fondamentale per permettere alle imprese del distretto di prendere consapevolezza delle opportunità dello stare dentro al 5G e dell'inserimento all'interno dell'azienda di servizi qualificati e quindi personale qualificato”.
L’assessore regionale alle Infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo ha posto l’accento sull’importanza della sintonizzazione con le richieste del mercato: “Saper fare rete rappresenta un elemento rilevante. La Casa delle Tecnologie Emergenti rappresenta un investimento da un lato sulle infrastrutture fisiche, dall'altro sulle nuove competenze che devono coesistere. Bisogna favorire un cambio di passo e l'accelerazione in risposta a quello che il mercato richiede”.
Come ha spiegato anche Alessio Beltrame, direttore organizzazione e pianificazione strategica della Fondazione Ugo Bordoni, "il prossimo passo consisterà nel definire i bandi: i soggetti beneficiari infatti saranno le università toscane che dovranno proporre progetti che, se in linea con i principi de La Casa delle Tecnologie Emergenti, verranno premiati con assegni di ricerca. Per partecipare le università dovranno instaurare partnership con start up e imprese manifatturiere proprio perché il progetto Prisma si fonda sulla collaborazione. Lo scopo del progetto è fare ricerca sugli elementi e le esigenze del territorio, oltre a favorire l'innovazione e unire il mondo della ricerca e il mondo delle imprese per creare occasioni di incontro”.
“E' importante anche incuriosire gli imprenditori verso il 5G per fargli conoscere le potenzialità delle nuove tecnologie e superare il modello di business classico - ha detto Francesco Marini di Confindustria Toscana Nord - I prodotti vanno raccontati come servizi, soprattutto ora che la pandemia ha cambiato il mercato”.
“Le tecnologie emergenti sotto forma di intelligenza artificiale, blockchain, internet of things, comunicazione 5G aiuteranno le imprese del distretto ad interagire, comprendere e adattarsi meglio agli input dell'ambiente esterno - ha affermato Lorenzo Mucchi, Professore di Telecomunicazioni all'Università di Ingegneria dell'Informazione di Firenze”.