Prato Urban Jungle, approvati dalla giunta i primi progetti preliminari

Via libera alle prime due aree pilota, la terza è la sede di Estra in via Panziera

15 dicembre 2020

Sono stati approvati dalla Giunta comunale i progetti preliminari di due delle tre aree pilota scelte per Prato Urban Jungle, ilprogetto che mira a ri-naturalizzare alcuni quartieri di Prato in chiave green con lo sviluppo di giungle urbane, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) attraverso il programma Urban Innovative Actions con un contributo di 3 milioni di euro. Si tratta del mercato coperto di via Giordano al Macrolotto Zero e delle case popolari Epp di via Turchia, che ricadono nella competenza del Comune. A questi siti si aggiunge la sede di Estra in via Panziera.
L’intervento sugli edifici di Edilizia Pubblica Pratese di via Turchia è curato dallo studio Stefano Boeri Architetti e interessa le facciate dei tre edifici residenziali multipiano, prevedendo soluzioni innovative verdi e sistemi di frangisole atti a incrementare il comfort termico, il giardino interno fruibile per la collettività e la trasformazione del parcheggio in un’area permeabile verde.
Al Macrolotto Zero l'intervento consiste nella riconversione, curata da PNAT, dell’ex area industriale del mercato coperto in un grande spazio verde interno e una grande facciata verde esterna. Gli interni ospiteranno così una vera e propria Fabbrica dell’Aria, ossia una serra indoor in grado di depurare l’aria con le piante, che sarà abbinata ad un innovativo spazio per il ristoro, in cui i cittadini potranno incontrarsi completamente immersi nel verde delle piante. L'edificio con il mercato coperto, l'ex fabbrica Forti, è stato recuperato grazie al Piano di Innovazione Urbana finanziato da Regione Toscana e Comune di Prato - è uno dei tre tasselli del Piano per la rinascita del Macrolotto Zero insieme alla Medialibrary e al Playground - ed aprirà i battenti nei primi mesi del 2021.
Il Comune di Prato rilancia il progetto complessivo ampliando il ventaglio degli interventi di Urban jungle e affidando a PNAT la progettazione di un ulteriore sito pilota collocato nell’area commerciale di via delle Pleiadi, tra Unicoop e Omnia Center. PNAT realizzerà un innovativo progetto legato al verde e al cibo che servirà ad attivare nuove funzioni nell’area verde in fase di sviluppo: «Abbiamo fatto un investimento molto importante sul Macrolotto Zero per portarvi funzioni della città - afferma il sindaco Matteo Biffoni - Qui i cittadini verranno per vivere questi servizi, il mercato coperto, la medialibrary, le aree di gioco e sport al playground, ricucendo un'area con il resto del territorio. Lo stesso vale per via Turchia: Prato Urban Jungle serve innanzitutto per riqualificare un luogo pensato in anni in cui si edificava con occhio poco attento alla qualità del vivere. E' un'opportunità importante di rinascita di quegli spazi per chi ci abita. Lo stesso vale per l'edificio Consiag-Estra, nato anche questo con una concezione datata e in una zona delicata per la viabilità cittadina, che ora avrà la possibilità di una riqualificazione non solo estetica, ma anche funzionale per chi ci lavora tutti i giorni. A questo si aggiunge r la serra che realizzeremo in via delle Pleiadi, un esperimento di orti urbani che serve alla città intera, a servizio di scuole e famiglie».
«Il Comune di Prato punta tutto sulle politiche del verde e di forestazione e sta ampliando il progetto con risorse proprie - spiega l'assessore all'Urbanistica Valerio Barberis - Al Macrolotto Zero, in un ex edificio industriale, saranno tanti i benefici ecologici portati dalle due Fabbriche dell'aria che saranno installate, progettate dal Prof. Mancuso e Pnat, che depureranno completamente l'aria dai batteri attraverso le piante. Invece in via Turchia l'intervento di Stefano Boeri interesserà le facciate con tiranti e rampicanti e riorganizzazione delle aree verdi interne e dei parcheggi con spazi di socializzazione. Per Estra sempre Boeri ha progettato una nuova immagine e un nuovo assetto delle facciate e della copertura, facendone una presenza verde straordinaria per tutto il Soccorso. La serra urbana vicina al Parco Prato, progettata dal prof. Mancuso, sarà un nuovo spazio pubblico in cui promuovere uno stile di vita più sano, in prospettiva con il coinvolgimento della Facoltà universitaria di Agraria e corsi di formazione per studenti e cittadini».

Nonostante i rallentamenti creati dall'emergenza Covid-19 il comune ha confermato – nella sua qualità di capofila del progetto - che tutte le attività stanno andando avanti e tutti i partner stanno gradualmente recuperando il ritardo accumulato.
Gli interventi di Prato Urban Jungle apporteranno benefici climatici ed ambientali all'intera città, benefici che saranno quantificati attraverso efficaci azioni di monitoraggio per l’acquisizione di dati capillari acquisiti con tecnologie innovative e all’avanguardia. “La città, unione di componenti e processi artificiali e naturali, è un sistema biofisico e biochimico complesso che interagisce continuamente con l’atmosfera. Comprendere e quantificare queste interazioni è importante per definire politiche consapevoli e indirizzare le azioni dove abbiano una maggiore efficacia” spiega Beniamino Gioli, dirigente di ricerca dell’ Istituto per la Bioeconomia del CNR. Ed è proprio in quest’ottica che procedono le attività del CNR attraverso una serie di azioni di misurazione capillare delle variazioni generate dal progetto sull’ambiente, tramite reti di sensori a basso costo sviluppate ad hoc, e l’utilizzo di modelli che riproducono il metabolismo della città generando possibili scenari di intervento. Queste attività di misurazione e modellazione costituiscono strumenti fondamentali per fornire dati e informazioni sia alla pubblica amministrazione, che può così verificare l’efficacia degli interventi e indirizzarne i futuri sviluppi, sia al pubblico, che può così prendere maggiore consapevolezza della natura e delle dinamiche dell'ambiente in cui vive.

Parallelalemente agli interventi infrastrutturali, il progetto intende coinvolgere la cittadinanza, in un percorso di sensibilizzazione sui temi ambientali e sugli stili di vita sostenibili, che verrà incentivato con meccanismi premiali, che saranno implementati grazie ad una specifica app sviluppata da greenApes.
Gregory Eve (greenApes) - “In queste settimane stiamo configurando, con il Comune e gli interlocutori in città, lo schema che permetterà ai cittadini di acquisire punti premianti per le proprie azioni virtuose. Mobilità sostenibile, scelta di prodotti locali, volontariato, economia circolare e tanti altri comportamenti virtuosi permetteranno ai cittadini di accedere a premi e agevolazioni legati al territorio. Il lancio di questa fase del progetto è previsto per Febbraio 2021”.

Il lavoro corale dei partner del progetto per “innovare” la città dal punto di vista ambientale, vede Legambiente Toscana fortemente impegnata a sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della forestazione urbana, e a radicare questa nuova visione tra i vari soggetti della città. Tante saranno le iniziative che verranno coordinate e lanciate dal partner nei prossimi mesi, che spazieranno dai toolkit informativi dedicati ai cittadini e agli studenti ,al corso “Crea la tua giungla” previsto in partenza a fine gennaio 2021.
Queste sono solo alcune delle iniziative che ci accompagneranno nei prossimi mesi.
Un ulteriore coinvolgimento dei cittadini e degli attori sociali ed economici pratesi sarà ottenuto attraverso un nuovo modello di governance, che gestirà il progetto oltre la sua scadenza formale, con nuovi strumenti tecnici e amministrativi sviluppati ad-hoc da Treedom insieme con il Comune di Prato. A partire dal 2021 verranno lanciate diverse iniziative per attuare un questo nuovo modello di governance sarà lanciato per favorire una forestazione urbana partecipata in pieno coordinamento con le iniziative istituzionali del Comune (piano di forestazione urbana). Questo nuovo approccio alla pianificazione urbana coinvolgerà chiunque voglia contribuire – imprese, cittadini, attività commerciali etc- attraverso una piattaforma digitale sviluppata ad-hoc che implementerà questo nuovo modello di governance per lo sviluppo inclusivo del verde urbano.

Approfondimenti:

La riqualificazione della sede di Consiag – Estra
Il progetto di riqualificazione della sede Consiag-Estra, ideato da Stefano Boeri Architetti, pone l’attenzione su tre elementi esistenti: le quattro facciate, il tetto e il parcheggio esterno. L’intervento sull’area di sosta costituirà anche un filtro tra l’edificio e la strada ad alta percorrenza esistente, riducendo l’inquinamento acustico ed atmosferico. Per le quattro facciate sono previsti interventi differenti tenendo di conto in base al loro orientamento .Ad esempio piante rampicanti schermeranno la facciata soggetta ad un intenso irraggiamento solare, migliorando il comfort ambientale dell’edificio ed il benessere dei dipendenti. La copertura esistente sarà suddivisa in porzioni che ospiteranno specie selezionate per attirare insetti impollinatori e diventerà un luogo di aggregazione per i dipendenti di Consiag-Estra. “ La sfida principale del contesto pratese è che si interviene sulle architetture esistenti e non su spazi vergini o dismessi - afferma Stefano Boeri - Si lavora su edifici che hanno una loro ordinarietà e che costituiscono un elemento fondamentale del paesaggio urbano contemporaneo. Intervenire sulla nuova sede di Consiag-Estra permette di ripensare gli spazi pubblici adiacenti all’edificio, le facciate e il tetto nell’ottica di una fortissima vegetalizzazione, del miglioramento dell’efficienza energetica e di una netta diminuzione dell’inquinamento atmosferico e acustico”.

“Questo progetto rappresenta per il Gruppo – dichiara Paolo Abati, direttore generale di Estra - non solo un’occasione per riqualificare la nostra sede, ma anche un’opportunità per promuovere un nuovo concetto di welfare aziendale mettendo a disposizione del personale un luogo più sano e più verde. Senza contare gli effetti positivi che uno spazio ambientalmente più sostenibile avrà su tutta la cittadinanza.”

Gli edifici di Edilizia Pubblica Pratese di via Turchia
Il progetto ideato da Stefano Boeri Architetti per gli edifici di Edilizia Pubblica Pratese di via Turchia prevede la vegetalizzazione delle facciate. Saranno installate strutture composte da cavi in acciaio ancorati ai prospetti ciechi che permettano la crescita di piante rampicanti e la realizzazione di sistemi frangisole verdi innovativi sulle facciate esposte a sud, in grado di mitigare la temperatura, raffrescare le superfici dei complessi esistenti e migliorare il benessere degli abitanti. Uno degli obiettivi del progetto è di irrigare le specie rampicanti che copriranno le facciate prevalentemente con acqua piovana di recupero. Le ampie superfici vegetate fungeranno da nuovi fulcri di connessione verde nel sistema dei corridoi ecologici della città. L’intervento in via Turchia si occupa, inoltre, della creazione di spazi di socialità comuni dedicati ad attività collettive e ricreative. Una nuova pergola, ricoperta di rampicanti ed arredata di sedute, sarà realizzata all’ingresso del complesso. Proseguendo, nello spazio centrale compreso tra le cantine, sono state previste delle vasche con vegetazione e delle sedute che creeranno un nuovo ambito di accesso all’area adatto alla sosta e alla socialità.
L’area dei parcheggi sarà interessata da un intervento di demineralizzazione dei suoli che trasformerà la pavimentazione in una superficie permeabile. “ Il progetto di via Turchia rientra in una strategia di continuità di superfici verdi, permeabili e biologiche che attraversano e percorrono la città di Prato”, afferma Stefano Boeri. “ Gli spazi pubblici che oggi sotto-utilizzati o adibiti a parcheggio, sono stati interamente ripensati, nella prospettiva che un domani vengano dedicati ad esclusivo uso pedonale e ciclabile. Le superfici demineralizzate verranno così destinate alla collettività, alla natura vivente ed alla biodiversità”.

Macrolotto Zero
“ Nel Macrolotto 0 realizzeremo un Mercato cittadino, le cui facciate saranno ricoperte di piante e la cui aria sarà depurata dalla più grande Fabbrica dell’Aria mai realizzata. Si potranno consumare prodotti locali e godere dei benefici di uno spazio rigenerato dalle piante. Grazie alle piante, porteremo nell’ex area industriale qualità dell’aria, socialità e valore.” Il progetto per il Mercato cittadino nel Macrolotto Zero si articola in diversi interventi di plant-based solutions. Le superfici esterne dell’ex capannone industriale saranno ricoperte di piante gestite con tecnologie a bassa manutenzione, e gli spazi aperti verranno ri-naturalizzati. Questi interventi genereranno benefici in termini di regolazione del microclima ambientale, mitigazione della temperatura, qualità dell’aria, isolamento termico e acustico e regimentazione delle acque piovane. La riconversione dell’ex capannone industriale in cui è stato creato il mercato sarà un modello di riutilizzo del patrimonio industriale dismesso di Prato. Le piante saranno il fulcro tecnologico e vitale dello spazio, il primo esempio pratese di design biofilico altamente innovativo. Gli spazi interni ospiteranno un mercato di prodotti agricoli locali e una grande Fabbrica dell’Aria, un sistema ideato e sviluppato da PNAT per rimuovere completamente gli inquinanti dell’aria attraverso le piante. In questo modo l’intero edificio godrà di un ambiente salubre e confortevole: tra ficus, kentia, monstere e strelizie rigogliose, si potranno acquistare ortaggi coltivati a km 0, consumare cibi locali e trascorrere del tempo in una vera e propria Giungla Urbana, godendo dei benefici psico-fisici di una piena immersione nella natura.

Area commerciale di via delle Pleiadi (tra Unicoop e Omnia Center)
Questa nuova area pilota, fortemente voluta dal Comune in aggiunta alle due aree inizialmente previste, sarà ridisegnata da PNAT con un intervento che si articola in diverse parti: una serra urbana ad alto rendimento per la produzione di vegetali a Km 0, un’area ristoro, creata con vecchi containers industriali e destinata alla somministrazione di cibo e bevande prodotte localmente, un’area dedicata ad eventi musicali o cinematografici costituita da uno stage realizzato con materiali di recupero e un’area per i più piccoli dove il gioco sarà un modo per avvicinarsi ai temi ambientali più attuali. Tutti gli elementi saranno fortemente integrati con il verde. Si tratta di un progetto nel quale il concetto di Urban Jungle trova una sua naturale collocazione, e dove il massiccio impiego di verde giocherà un ruolo chiave, nel creare ombra, comfort ambientale, visivo e psichico. Utilizzare in sinergia piante e materiali semplici o di recupero è strategico per la trasformazione di un’area residuale in uno spazio accessibile e fruibile da tutti gli abitanti di Prato. Gli elementi e gli arredi sono disegnati per essere flessibili, favorire la permanenza all’aperto, e ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Il progetto prevede la messa a dimora di alberi e piante per la depurazione dell’aria, l’ombreggiamento e la mitigazione della temperatura. E un progetto di riqualificazione che gradualmente coinvolgerà tutto il parco, con la partecipazione attiva del Comune e delle associazioni che operano sul territorio. Un intervento articolato nel quale la coltivazione di ortaggi a km0 diventa motore per l'economia locale, favorendo l’incontro e le attività della comunità. Le tecnologie di coltivazione idroponica e di riuso delle acque piovane previste nella serra garantiranno la produzione sostenibile di grandi quantità di ortaggi. La serra inoltre avrà anche una funzione didattica dove si apprenderanno pratiche e tecnologie di coltivazione, beneficiando un percorso di formazione al lavoro che poi potrà trovare sbocco in attività legate al vivaismo e alla gestione del verde. All’interno del piano di Prato Urban Jungle, quindi, l’intervento diventa un’occasione per avvicinare gli abitanti ai temi dell’educazione alimentare, dell’agricoltura sostenibile e dell’ecologia.
“ Il tema ambientale è anche intrinsecamente sociale,” spiega il Prof. Stefano Mancuso, co-fondatore di PNAT,“ così come sostenibilità è anche equità. Questo è un progetto di rigenerazione urbana attraverso le piante, che riscrive le relazioni tra abitanti e risorse all’interno della città