15 dicembre 2017
Un meeting europeo durato tre giorni, nella sede di Prato di Estra, per misurarsi con una nuova figura professionale: il project manager del report di sostenibilità. L’Unione Europea, con la direttiva 2014/95/UE, recepita anche dall’Italia, stabilisce che le imprese, o i gruppi di imprese, di grandi dimensioni (totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro oppure totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro) che costituiscono enti di interesse pubblico e che hanno avuto in media, durante l’esercizio finanziario, un numero di dipendenti superiore a 500, devono accompagnare la tradizionale relazione al bilancio con una dichiarazione non finanziaria, nella quale sono riportate le informazioni ambientali e sociali e l’impatto sui contesti socio-economici. In ultima analisi una sintesi del classico bilancio di sostenibilità. Il progetto che si svilupperà in tre anni e terminerà ad agosto del 2020, è stato finanziato dal programma Erasmus+. Le candidature per partecipare al programma di formazione verranno raccolte a partire da ottobre del 2018. La figura professionale sarà riconosciuta a livello europeo grazie alla metodologia ECVET (Sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale).
Estra, che ha presentato a ottobre il suo secondo Bilancio di Sostenibilità 2016, si è fatta promotrice del progetto di creazione e formazione del project manager del bilancio di sostenibilità, ed ha riunito, attorno a un tavolo gli altri partner: Università di Siena, Euromasc (Norvegia), Bxl Europe (Belgio), la Camera di Commercio Italiana per la Germania e la Camera di Commercio di Badajoz (Spagna), OpenCom (Italia).
«Una nuova figura sempre più importante, anche in Italia da quando il nostro paese ha recepito la direttiva europea – dichiara Francesco Macrì, presidente di Estra –. Si tratta di formare competenze per la sostenibilità delle aziende, per non considerare le nuove opportunità professionali e occupazionali che si aprono. L’esperienza che abbiamo fatto con i due bilanci di sostenibilità dimostra quanto sia importante far conoscere tutti gli aspetti aziendali.»
Sempre di più le collettività pongono alle aziende domande non soltanto sulle sue performance finanziarie ed economiche. Così, nelle parole di chi ha partecipato al meeting a Estra, come Riccardo Barile project manager Bxl Europe, la sostenibilità «diventa importante anche per omogenizzare le pratiche delle imprese europee, favorendo anche da questo versante la costruzione dell’impianto europeo». Se questa è la tendenza, sostiene Francesco Schiapira project assistance Camera Commercio Italiana per la Germania, «c’è bisogno di persone sempre più competenti per certificare lo sforzo di sostenibilità delle aziende».