31 gennaio 2017
Le politiche di efficienza energetica possono avere benefici aggiuntivi rispetto alla riduzione dei consumi energetici: sulla crescita economica, “con variazioni sul Pil dell’ordine di 0,25-1,1% annuo”, e sulla creazione di posti di lavoro “che varia da 8 a 27 posti annui per ogni milione di euro investiti”. Così Ilaria Bertini, direttore aggiunto dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica di Enea, in occasione della presentazione del libro “105 Buone pratiche di Efficienza Energetica” (Edizioni Ambiente), a cura del gruppo di lavoro “Efficienza Energetica” di Kyoto Club. Lo riporta l’Agenzia AdnKronos. Insomma, più efficienza per fare crescere il Paese. E per questo, il volume presentato oggi racconta le buone pratiche “esperienze concrete e replicabili ‘made in Italy’ di efficienza energetica per mercato, istituzioni, operatori, professionisti”, sottolinea Bertini. 105 le esperienze raccolte nel volume, legate all’efficientamento energetico e meritevoli per qualità e innovazione e risultati raggiunti.I casi virtuosi raccontati da Kyoto Club sono correlati all’efficienza energetica in tutti i contesti: industriale o terziario; nella riqualifica energetica di edifici, residenziali e non residenziali; nei servizi e nella consulenza energetica; nella comunicazione, formazione o didattica; in ambito normativo, finanziario o economico; nella pubblica amministrazione.
“Il 39% delle operazioni raccolte in questo volume – spiega Laura Bruni, coordinatrice del gruppo di lavoro ‘Efficienza energetica’ di Kyoto Club e Direttore Affari Istituzionali Schneider Electric – ha tempi di ritorno dell’investimento inferiori ai tre anni: tecnologie integrate e interventi modulari fanno guadagnare in fretta, per esempio quando la gestione dell’energia si associa all’automazione e al digitale e anche la “IoT” (Internet of Things) diventa leva di sostenibilità”. “Sulla priorità da dare all’efficienza energetica – sottolinea – Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club – sono tutti d’accordo. La revisione della Strategia Energetica Nazionale, annunciata dal ministro Calenda, deve raccogliere, attraverso un ampio processo partecipato, le indicazioni provenienti dai vari attori, prevedendo un deciso potenziamento delle politiche di intervento in coerenza con l’innalzamento dal 27% al 30% dell’obiettivo 2030 di riduzione dei consumi proposto dalla Commissione Europea”.