Le aziende energetiche sono digitali

Italia ai primi posti in Europa, ma non per la competenza informatica dei cittadini

24 ottobre 2017

Immagine computer ililfq

In Italia le aziende energetiche mostrano una grande predisposizione all’utilizzo di tecnologie digitali. Siamo il Paese europeo più virtuoso in questo senso assieme a Finlandia, Svezia e Slovenia, ma il livello di competenze informatiche dei cittadini rimane ancora molto basso se paragonato al resto dell’Europa.
È quanto emerge dal report dell’Istituto per la competitività I-Com, “Energia digitale. infrastrutture, tecnologie abilitanti e ruolo del consumatore”, presentato all’Europarlamento a Bruxelles.
Secondo l’indice I-Com, le aziende energetiche italiane si posizionano quarte nella graduatoria europea (punteggio di 72/100) e prime tra i grandi stati membri della Ue, precedendo Spagna (7a con 57), Germania (8° con 53) e Francia (9a con 51).
L’energia, sottolinea la nota, è l’unico settore nel quale le imprese italiane analizzano big data più della media europea (19% contro il 16%, laddove la media di tutte le aziende a livello italiano si ferma al 9% contro una media Ue del 10%).
Per livello informatico dei cittadini, invece, l’Italia si piazza agli ultimi posti della classifica europea, con una percentuale di persone che non utilizza internet del 25% (14% a livello Ue). Lo studio mette in luce, poi, come la sicurezza informatica sia “una delle principali preoccupazioni alla base dello sviluppo della digitalizzazione del comparto energetico”. Secondo i dati di I-Com, nel nostro Paese, la percentuale delle utility che si sono dotate di una policy di cybersecurity arriva al 47%, sopra Germania (44%), Spagna (43%), Francia (41%) e Regno Unito (39%).