La biodiversità vegetale nella Piana di Rosia

03 maggio 2017

Un’antica Accademia scientifica e una società per azioni di recente fondazione uniscono competenze e risorse per conoscere e tutelare un territorio. “La biodiversità vegetale nella piana di Rosia” è l’oggetto della ricerca che, grazie al contributo di Estra S.p.A, l’Accademia dei Fisiocritici ha commissionato ad un giovane ricercatore, Gianmaria Bonari, sotto la supervisione del fisiocritico professoressa Claudia Angiolini.

I ricercatori hanno illustrato il progetto che mira a studiare la biodiversità di piante vascolari della Piana di Rosia, un’area dove l’uomo ha drasticamente cambiato nei secoli il territorio trasformando in area agricola un’estesa zona umida. Recenti indagini hanno infatti evidenziato come nelle aree umide residuali del Padule di Rosia siano presenti specie igrofile, ossia viventi in terreni umidi, rare a livello regionale e/o nazionale. La conoscenza della biodiversità è il presupposto fondamentale per una coscienza naturalistica che sostenga azioni a tutela del territorio.

«L’Accademia dei Fisiocritici – ha affermato il Presidente Mauro Cresti – è fortemente impegnata sul fronte della divulgazione scientifica ma anche della ricerca con una attenzione particolare alla Toscana meridionale: siamo grati ad Estra che ci ha permesso di affidare a giovani ricercatori – uno studio, bibliografico e sul campo, relativo alla biodiversità vegetale di una parte del territorio senese». «Il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici – ha detto il suo direttore Giuseppe Manganelli – è a ragione definito una “finestra sul territorio” poiché costituisce una sorta di banca dati a disposizione di studiosi, giovani ricercatori, studenti».

L’amministratore delegato di Estra, Alessandro Piazzi, ha rilevato «l’indubbio prestigio dell’Accademia dei Fisiocritici che, grazie allo sviluppo delle discipline naturalistiche, ha saputo valorizzare il proprio Museo di Storia Naturale, dando inoltre continuità ad iniziative culturali e scientifiche di alto interesse. È il caso proprio di questa presentazione: un progetto di ricerca che si pone l’obiettivo di far conoscere la biodiversità del Padule di Rosia, una antica zona umida tra le più importanti della Toscana meridionale. Contribuire alla ricerca e alla diffusione delle scienze, rappresenta per Estra un’occasione per rimarcare il ruolo di un’azienda sensibile ai temi ambientali e allo sviluppo sostenibile».