Il Mediterraneo arriva a Prato

02 maggio 2017

Settanta ospiti internazionali, cento volontari, trentacinque ore di programmazione tra talk show, incontri, presentazioni di libri e spettacoli: è tutto pronto per la prima edizione di “Mediterraneo Downtown”, il primo festival interamente dedicato alla scena contemporanea dell’area mediterranea, che si svolgerà a Prato il 5 il 6 e il 7 maggio 2017.
Anche Estra compare tra i sostenitori della manifestazione, promossa da Cospe, Comune di Prato, Regione Toscana, in collaborazione con Libera, Amnesty international e Legambiente, che prenderà il via la mattina di venerdì 5 maggio al Museo del Tessuto con una iniziativa per le scuole (“Mediterraneo Anch’io”) e con l’inaugurazione del progetto dell’artista pratese Silvio Palladino, “Panillon”, che insieme ai bambini di una elementare pratese, costruirà e installerà davanti alla Biblioteca Lazzerini il forno tandoor, usato in tutto il Medio Oriente per cuocere il pane.
Il festival si aprirà ufficialmente alle 18 di venerdì 5 maggio al Museo Pecci di Prato (sala bianca) con la presentazione di tutti i promotori, degli ospiti e del programma. Nell’occasione sarà consegnato il premio “Un Mediterraneo di Pace”, attribuito a due giornalisti che si sono distinti, in contesti diversi, nel loro lavoro per il perseguimento della verità anche a rischio della vita e per raccontare dal campo fatti e storie che altrimenti sarebbero andate perdute: Can Dündar, giornalista turco costretto all’esilio dal Governo Erdogan e Lucia Goracci, inviata RAI.

Dalle 20.30 ”Med Movie Night” alla sala cinema del Centro Pecci: anteprima dell’inedito documentario di Stefano Liberti e Mario Poeta su calcio come riscatto femminile in Afghanistan con “Herat Football Team” e il reportage “Io sono Aziz” del giornalista Rai Valerio Cataldi che ripercorre l’odissea sulla rotta balcanica di un bambino afghano alla ricerca di suo padre e di un loro futuro nell’Europa dei muri e proiezioni in collaborazione con Nazra -Palestinian short film festival.
Alle 23.00 circa Il Festival incontra “Un’altra strada è possibile”: marcia contro la tratta degli esseri umani utilizzati per la prostituzione organizzata da Associazione Papa Giovanni XXIII.
Sabato 6 maggio al Museo del Tessuto (ore 10.00 sala dei tessuti contemporanei) si susseguiranno gli approfondimento sui temi principali del festival: femminismi e diritti delle donne e dei movimenti Lgbti nel Mediterraneo, relazioni economiche sostenibili, giovani e innovazione, migrazioni, islamismo e ambiente. Tra gli ospiti: Oliver Roy, European University Institute, Malalai Joya, attivista afgana, Faiza Güenè, scrittrice francese, Khaled Khalifa, scrittore siriano, Klaus Vogel, ex capitano nave Aquarius, Takwua ben Mohammed, fumettista italo-tunisina, padre Moussei Zerai, sacerdote e operatore umanitario.
Torna anche il tema della libertà d’espressione questa volta declinato sull’informazione a fumetti con ospiti da Egitto, Italia, Palestina e Marocco. In contemporanea alla Biblioteca Lazzerini si svolgeranno cinque presentazioni di libri, sempre a tema. Da segnalare un incontro speciale con tre strepitose coppie di “Cattivissimi”: due ristoratori di Samos, un muratore di Lampedusa e sua moglie e due bidelli di una scuola di Palermo che hanno sfidato con spontaneità le accuse di “buonismo” e si sono resi colpevoli del “reato di solidarietà”. Si autodenunceranno alle 15.30 Museo del Tessuto. Infine presentazione in anteprima della ricerca “Migranti e Finanza” di Fondazione finanza etica in collaborazione con il mensile Valori (10.00 – Museo del Tessuto).
La sera si concluderà con un grand

La sera si concluderà con un grande concerto in piazza delle Carceri:
“DI Me DI Terra Nostra” con Ginevra di Marco e alcuni musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
Domenica 7 maggio si apre alle 9.30 con la ”Med Walk”: 5 km tra il centro e il Lungobiisenzio in un percorso che va dal piazza delle Carceri al Museo Pecci e si snoda tra la Prato contemporanea e quella naturalistica con guide d’eccezione e punti ristoro a tema mediterraneo. In collaborazione con Legambiente.
Chiusura del Festival al Museo Pecci con un incontro sulla cultura e l’arte nel Mediterraneo con i direttori dei più importanti musei e centri culturali dell’area: Museo di Rabat (Marocco), Museo del Bardo (Tunisi), MuCEM (Francia). Dalle 15.30, infine, maratonina di teatro per i giovani dedicato alle migrazioni a cura di Teatro Metropopolare (Teatro Cicognini) e Liceo Copernico di Prato con la performance “Lingua InContro” e “MIgrans”.
Durante tutto il festival sarà attiva una libreria tematica a cura di Sabir Fest con titoli e autori da tutto i Mediterraneo, oltre a uno spazio bambini con giochi e animazioni per i più piccoli (entrambe nello spazio saletta Campolmi) a cura di Legambiente, Zappa! e Cospe “ Gocce di Mediterraneo”.
Quattro le mostre fotografiche visitabili durante la tre giorni e oltre: “One way only” di Stefano Schirato a cura di Caritas con il sostegno della Fondazione
“Il cuore si scioglie”, “Aquarius” in collaborazione di SOS Mediterranèe, “Take Refugee” a cura di Simone Margelli e le tavole a fumetti di Takoua Ben Mohamed