Gas e luce, in pochi sanno leggere le bollette

Estra commissiona a Lorien Consulting ricerca sulla conoscenza dei dati delle fatture

06 luglio 2017

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Milano, 6 luglio 2017 – Aprono le bollette, ma non le conoscono o le conoscono poco. E solo il 12% degli italiani sa leggere la bolletta del gas o dell’elettricità. Credono nel libero mercato ma ancor di più nell’efficientamento energetico.

E’ la fotografia scattata da Estra, multiutility tra le prime in Italia nel settore dell’energia, nel corso di un’indagine condotta per conto dell’azienda toscana da Lorien Consulting, Istituto di Ricerca di Milano.

Dall’indagine emerge che il 59% degli italiani controlla le proprie bollette ogni volta che le riceve e che il 40% sa indicare l’importo esatto di quella della luce, mentre solo il 28% conosce i costi di quella del gas. Il 59% degli italiani si dichiara anche a conoscenza della differenza tra costi fissi (imposte) e costi variabili (valore unitario per utilizzo effettivo). Credere di sapere non è tuttavia sinonimo di conoscenza, tanto che in realtà gli intervistati che sanno effettivamente indicare una percentuale affine a quella corretta rappresentano solo il 12% della popolazione, circa un italiano su dieci.

I dati della ricerca evidenziano inoltre come il 66% della popolazione ritenga che il peso delle imposte sulle bollette debba essere ridotto mentre il 14% degli italiani giudica il peso dei costi fissi inevitabile per il mantenimento del welfare nazionale.

In generale per la riduzione dei costi fissi in bolletta si auspicano misure di efficientamento energetico (88%) - in particolare l’isolamento termico (49%), la sostituzione della caldaia (17%), l’installazione di pannelli fotovoltaici (16%), l’uso di elettrodomestici intelligenti (14%) - ma si distinguono anche i fiduciosi nel libero mercato (55%).
Il 63% degli italiani sa inoltre dell’esistenza del Bonus Energia da applicarsi in base al reddito ma casualmente chi non conosce tale strumento è proprio chi ha diritto ad usufruirne.

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“Gas ed elettricità continuano a pesare sulle tasche di famiglie e imprese proprio a causa delle elevate imposizioni fiscali - ha sottolineato il Presidente di Estra, Francesco Macrì. I costi fissi sono infatti in crescita dal 2008 e sono superiori alla media europea. Per questo lo Stato deve attuare una riduzione di tale tassazione partendo dall’eliminazione dell’IVA su imposte, accise e addizionali affinché i costi si riducano con benefici evidenti. La liberalizzazione del mercato dell’energia, da attuarsi alla data prevista dal Ddl Concorrenza, ovvero a partire dal 1° luglio 2019, è una strada utile se attuata in modo chiaro e trasparente. Il percorso di liberalizzazione avrà l’effetto di stimolare una maggiore concorrenza sia a livello di prezzo, che di qualità del servizio offerto, a patto che il consumatore sia posto al centro.”

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Le famiglie e le imprese cercano un vantaggio economico nelle offerte sul mercato libero dei vari venditori. E infatti il 12% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato fornitore di gas o energia elettrica negli ultimi 12 mesi a causa di costi ritenuti troppo alti. Questo dato dimostra una certa mobilità in funzione della ricerca di un risparmio che tuttavia, a causa di imposizioni fiscali che nel nostro Paese incidono dal 35% al 45% sul costo finale, può risultare vana.