23 gennaio 2018
"Abbiamo riscattato l’onore delle istituzioni europee in merito all’impegno per gli accordi di Parigi e abbiamo un mandato chiaro ed inequivocabile per condurre con successo i negoziati con il Consiglio e la Commissione”. L’europarlamentare verde Claude Turmes ha salutato così l’approvazione a schiacciante maggioranza da parte dell’Aula dell’innalzamento al 35% degli obiettivi al 2030 per le fonti rinnovabili e l’efficienza, rispetto al 27 e 30% rispettivamente proposto da Bruxelles e confermato dal Consiglio. Strasburgo ha anche fissato al 2050 la data limite per l’azzeramento delle emissioni di gas-serra europee. Intervenendo oggi a una conferenza stampa al termine della votazione, il relatore alla commissione Itre della proposta di direttiva sulle rinnovabili, José Blanco Lòpez, ha sottolineato il via libera della plenaria con il sì del 70% dei presenti a un testo che rende vincolante il target Fer del 35% (12% nei trasporti) al 2030 e “garantisce il diritto all’autoconsumo da rinnovabili, riducendo le pastoie burocratiche ed eliminando le imposte”. Inoltre, ha aggiunto il socialista spagnolo, “abbiamo rafforzato la certezza del diritto e degli investimenti vietando l’adozione da parte dei Governi di misure retroattive”. E sempre per proteggere gli investimenti già effettuati, non sono stati vietati i biocarburanti di prima generazione (ad eccezione dell’olio di palma), ma la loro quota “è stata congelata ai livelli dell’anno scorso” (7%).