Argomento: Estra Sport Club

Estra con lo “Sport senza frontiere” della Polisportiva Il Sogno

17 gennaio 2017

C’è anche il progetto “Sport senza frontiere” della Polisportiva Il Sogno di Prato tra le 15 “Buone pratiche” premiate a fine 2016 a Roma dal Coni e dal ministero delle Politiche Sociali

Il progetto nasce per valorizzare le iniziative e le esperienze mirate a favorire l’inclusione e l’integrazione, attraverso lo sport, dei giovani provenienti da un contesto migratorio.
Vengono considerate buone pratiche le iniziative che abbiano attribuito un ruolo centrale all’etica sportiva e ai principi del Manifesto dello Sport e dell’integrazione, oltre a rispettare i concetti fondamentali del progetto: inclusione dei giovani migranti di prima e seconda generazione, contrasto all’intolleranza e alla discriminazione nell’accesso allo sport ed infine valorizzazione della diversità. La prima edizione del progetto “Sport senza frontiere”, presentato dalla Polisportiva pratese le cui attività sono sostenute da Estra, e patrocinato dal Comune di Prato, si è svolta nel 2014 (da marzo a dicembre), con la realizzazione di attività ludico-motorie e tornei sportivi (calcio a 5, basket e pallavolo) negli spazi pubblici di Prato con il coinvolgimento delle comunità migranti presenti sul territorio. Nella seconda edizione del progetto (marzo-luglio 2015) sono stati realizzati tornei di calcio a 5 e di calcio a 7 multietnici. La terza edizione si è svolta da febbraio a giugno 2016 con tornei di calcio a 5 e di calcio a 7 a conclusione dei quali è stata selezionata la squadra multietnica che ha partecipato all’edizione 2016 dei Mondiali Antirazzisti in rappresentanza della città di Prato. I destinatari del progetto di quest’anno sono stati i bambini ed i ragazzi tra i 18 e i 25 anni, soprattutto migranti (circa il 70% su un totale di 250 ragazzi coinvolti), che per motivi socioeconomico-culturali sono esclusi dalla pratica sportiva agonistica, ma che hanno interesse a praticare lo sport e a confrontarsi con altre realtà del territorio. Le attività si sono svolte sia nei giardini pubblici sia nei campi da gioco messi a disposizione dal Comune di Prato. Il fine principale del progetto è stato valorizzare il ruolo dello sport come strumento di aggregazione e d’inclusione sociale, oltre che formare i ragazzi su alcune tematiche connesse all’integrazione. Un progetto questo che, vista la valenza non solo sportiva ma anche socio-culturale ed educativa, potrebbe essere replicato anche in altri luoghi, laddove ci siano realtà sensibili all’integrazione tramite lo sport.