Efficienti al 110%

Il Superbonus accelera la lotta al cambiamento climatico

03 dicembre 2020

Riprogettare gli spazi urbani, ripensare il patrimonio edilizio, prediligere salute e benessere nei luoghi di lavoro. L’Ecobonus è il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali, introdotto nel 2007. A tredici anni dal lancio, la finalità non è cambiata: ridurre le emissioni inquinanti. Quello che è cambiato, probabilmente, è il modo in cui i cittadini percepiscono i benefici che un uso consapevole dell’energia può portare nella vita quotidiana (oltre ai benefici materiali del taglio della bolletta).

L’emergenza Covid-19 ci ha obbligato ad osservare più attentamente il mondo e il modo in cui viviamo, siamo più consapevoli degli strumenti a disposizione per migliorare comfort, salute e benessere degli ambienti. Oggi con il Superbonus si può detrarre dalle imposte fino al 110% delle spese sostenute per interventi di isolamento degli edifici, sostituzione di impianti termici singoli o centrali termiche condominiali, installazione di pannelli fotovoltaici, e questo solo per citarne alcuni.

In questo scenario, Estra è stata fin da subito soggetto attivo nella promozione della cultura del risparmio con campagne istituzionali, progetti ad hoc rivolti alle scuole, fino a investire direttamente in interventi di riqualificazione energetica nei territori di riferimento del Gruppo come azienda a cui è possibile cedere il proprio credito azzerando praticamente i costi per i clienti finali, prima con le detrazioni fiscali e oggi con la formula del Superbonus.

Sono attualmente circa 30 le riqualificazioni programmate tra Toscana e Marche da Estra Clima - la società che anticipa le risorse economiche necessarie per i lavori - e a regime diventeranno 55. Più di 20 i cantieri aperti o in via di attivazione con la formula del Superbonus. I lavori, tra 2020 e 2021, interessano immobili per un totale complessivo di investimento di oltre 31 milioni di euro.
All’incentivo del Superbonus è appunto abbinata la possibilità della cessione del proprio credito, andando nella sostanza ad azzerare la propria esposizione finanziaria.

“Le misure introdotte sono fondamentali per compiere quella svolta di cui necessita il paese - spiega Riccardo Matteini, direttore generale di Estra Clima - per introdurre strumenti di innovazione tecnologica e per promuovere la cultura del risparmio energetico.”

Per quanto riguarda Estra Clima, gli interventi sugli immobili riguardano in particolare:
● Isolamento a cappotto dell'edificio (in alcuni casi anche copertura);
● Riqualificazione della centrale termica condominiale (o caldaie domestiche) con apparecchi a risparmio energetico;
● In ogni box privato, l'installazione di wall-box per la ricarica di veicoli elettrici.

I numeri nazionali dell’ecobonus 2019
Dai dati sull’ecobonus 2019 del - 9° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e 11° “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, entrambi elaborati dall’ENEA - emerge che lo scorso anno le famiglie italiane hanno effettuato oltre 395 mila interventi di efficienza energetica, prevalentemente per sostituire i serramenti (1,3 miliardi di spesa), installare caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 1 miliardo di euro), coibentare solai e pareti (oltre 650 milioni), la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni) e le schermature solari (133 milioni).
Sempre nel 2019, attraverso il bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600 mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Tali interventi assumono maggior peso se si tiene conto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra.
Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi: gli edifici di nuova costruzione tendono a consumare circa la metà di energia rispetto agli immobili realizzati alla fine degli anni ’90. Tuttavia, secondo le proiezioni al 2050, il 75% degli edifici sarà ancora scarsamente efficiente. Affinché l’Unione europea raggiunga gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio, efficienza energetica e fonti rinnovabili, il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio dovrà raddoppiare rispetto all’attuale forbice compresa tra lo 0,4 e l’1,2% nei diversi Stati membri.