25 gennaio 2021
Perché dobbiamo lavorare sulla mobilità e sui sistemi di trasporto per migliorare la nostra vita e la salute del nostro Pianeta, la qualità dell’aria che respiriamo e la vivibilità delle nostre città?
Per rispondere partiamo da tre spunti:
Con queste premesse i benefici della transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente sono tantissimi, soprattutto nelle città, e si calcolano in termini di decongestione e riduzione dei tempi di viaggio, diminuzione delle emissioni inquinanti, neutralità climatica, miglioramento della salute e del benessere delle persone.
A che punto siamo? Il nuovo rapporto Città MEZ – Mobilità a Emissioni Zero di Legambiente ha fotografato i cambiamenti in corso in Italia con una buona notizia: la tendenza è scegliere modalità a zero emissioni.
Per fare un esempio a Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Firenze più di un terzo degli spostamenti – tra il 34 e il 58% – si compie a piedi o in bici (cioè in slow mobility), con il trasporto pubblico ma anche con mezzi elettrici, privati o in condivisione.
A proposito di__ mezzi elettrici: tra le soluzioni più interessanti per contribuire a rimodulare i trasporti e offrire __una valida alternativa all’uso urbano dell’auto privata rientra proprio la e-mobility.
Silenziosa e pulita, è fatta di e-car ma anche di monopattini, scooter, quadricicli e, soprattutto, di biciclette elettriche che registrano una crescita costante: solo nel 2019, in Italia, sono vendute quasi 200mila e-bike, per un totale di 700mila dal 2016.
La e-mobility trova applicazioni importanti anche nel trasporto pubblico. A Milano l’obiettivo è rendere a zero emissioni tutto il trasporto cittadino entro il 2030 e i nuovi filobus elettrici di ultima generazione sono già in strada con luci a Led, climatizzazione e centraline di ricarica per smartphone. A Bergamo, invece, la flotta dei mezzi full electric comprende bus, tram ma anche funicolari e rappresenta già il 40% di tutto il trasporto pubblico locale.
A Firenze la tranvia T1 ha compiuto 10 anni: 142 milioni di passeggeri e tanti km percorsi quanti ne occorrono per compiere 300 volte il giro del mondo!
Rimaniamo nel capoluogo toscano dove la mobilità è elettrica e condivisa, insomma 2 in 1. Grazie a Estra, è arrivato anche qui We Move People, il servizio di scooter sharing elettrico di MiMoto che mette a disposizione dei cittadini e-scooter sicuri e leggeri, secondo la formula free floating, ovvero senza chiavi né vincoli di parcheggio o di stazioni di ricarica.
Spostiamoci ancora: a Napoli, Amicar sharing è il primo servizio cittadino di car-sharing elettrico capace di integrare il trasporto pubblico e quello dei taxi.
Abbiamo parlato di mobilità lenta, elettrica, pubblica, condivisa… vale la pena di citare anche la necessità di una mobilità intermodale che ci permetta di passare in modo fluido e dinamico da un mezzo all’altro: stazioni e fermate devono essere ripensate con un approccio easy-to-use come hub dove poter prelevare o parcheggiare bici, scooter e monopattini condivisi ma anche come punti di partenza e di arrivo di piste ciclo-pedonali che rispondano alle esigenze di chi si sposta per studio, lavoro e necessità ma anche di sportivi e turisti.
Insomma, è necessaria una visione d’insieme, una nuova cultura fatta di innovazione ma anche di piste ciclabili, aree pedonali, sicurezza stradale, tutti elementi imprescindibili per migliorare il nostro modo di spostarci e di vivere, in città ma non solo.
Ovviamente serve anche la nostra partecipazione: siamo noi che scegliamo ogni giorno quale mezzo prendere! E allora riscopriamo i nostri piedi e la bicicletta che sono ottimi alleati del Pianeta ma anche della forma fisica e dell’umore.