Da impresa a industria, così il nuovo piano 4.0

Il programma nazionale allargato anche ai servizi. Confermati incentivi fiscali e alla formazione

25 settembre 2017

Da Industria 4.0 a Impresa 4.0, il Piano nazionale entra nella sua seconda fase e amplia il raggio di azione “passando dalla manifattura ai servizi aprendo un capitolo dove saranno protagonisti le competenze e il lavoro”, ha spiegato il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, in occasione della presentazione alla Camera dei risultati del 2017 e delle linee guida 2018.

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Guardando ai risultati ottenuti finora il bilancio del Piano è positivo, ha spiegato ieri il titolare del Mise illustrando i dati contenuti nella presentazione da gennaio 2016 al luglio di quest’anno - si legge nel documento - la produzione industriale di macchinari è cresciuta del 4%, a fronte di un fatturato che nello stesso periodo è aumentato del 15% mentre le scorte in forte discesa hanno raggiunto il livello minimo. Una volta esaurite queste ultime, nella seconda metà del 2017, è atteso un riallineamento tra produzione industriale e fatturato. Nei primi sei mesi dell’anno, inoltre, gli ordinativi sono cresciuti del 9% segno, ha proseguito Calenda, che gli incentivi fiscali messi sul tavolo stanno funzionando.
Dal prossimo anno sarà operativa anche una nuova agevolazione, il credito di imposta su Formazione 4.0, che sarà applicato alle spese relative ai costi di formazione del personale, pattuiti attraverso accordi sindacali, sulle tematiche con focus su almeno una tecnologia Industria 4.0: vendita e marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione.