18 febbraio 2021
In quale secolo viviamo? Potremmo rispondere nel secolo urbano, visto che metà della popolazione mondiale vive in città: è qui che si concentra l’80% del PIL mondiale, che si consuma il 75% dell’energia, che si produce più della metà delle emissioni di gas serra. Ed è sempre nelle aree urbane che nel 2050 vivrà circa il 70% della popolazione mondiale.
Questi numeri spiegano perché le città sono fondamentali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e perché devono diventare laboratori open air dove promuovere, mettere in atto e condividere uno sviluppo economico e sociale sostenibile ed equo per tutti noi e per il Pianeta.
Ma come stanno le nostre città? Quali sono le più virtuose? A che punto sono nel raggiungimento dei Global Goals? E nella transizione verso modelli più vivibili, verdi, resilienti e consapevoli?
Per rispondere basta consultare l’ultima edizione di Ecosistema Urbano il rapporto annuale di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei comuni capoluogo, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore.
Il report descrive un’Italia a due velocità: la prima più dinamica e attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alle fonti rinnovabili, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, alla crescita degli spazi naturali. La seconda, più statica con un andamento troppo “lento” nelle performance ambientali delle metropoli soprattutto sul fronte smog, trasporti, raccolta differenziata e gestione idrica.
È possibile scaricare gratuitamente il report con tutti i dati ragionati e suddivisi per ognuno dei 17 Global Goals da centrare entro il 2030.
Oppure si può navigare la versione interattiva con il podio dei capoluoghi più virtuosi, che quest’anno è occupato da Trento, Mantova e Pordenone, la top 20 e le classifiche complete con tutti gli indicatori presi in considerazione.
E per chi ha bisogno di una boccata di ottimismo, ispirazione e good news, basta sfogliare le Best practices 2020: esperienze riproducibili, spesso senza spendere troppi soldi o inseguire sogni irraggiungibili, e che dimostrano che il cambiamento è possibile, anzi è a portata di mano, quando c’è davvero la voglia di creare discontinuità con il passato e di mettere in campo azioni per ridurre gli impatti ambientali e migliorare la vivibilità delle città e la qualità della vita.
Notizia e foto derivanti dal sito di Energicamente