Al Museo del Tessuto “Il Capriccio e la Ragione”

05 aprile 2017

Aprirà al pubblico domenica 14 maggio “Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europeo”, la mostra organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato sul tema dello sviluppo dello stile e del gusto nella cultura artistica del XVIII secolo. La mostra si avvale della determinante e prestigiosa collaborazione del Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi, ente che detiene la più importante e ricca collezione pubblica del territorio nazionale di costumi, abiti ed accessori di moda italiani ed europei che dal Rinascimento giungono sino al XX secolo.
Si tratta di una singolare collaborazione, estremamente prestigiosa per il Museo del Tessuto, che nasce nell’ambito di un accordo più ampio e strutturato che la Fondazione e le Gallerie degli Uffizi hanno sottoscritto in occasione della mostra. Un accordo che promuove una collaborazione pluriennale tra due delle più importanti istituzioni italiane dedite allo sviluppo di programmi ed attività sulla storia del costume, del tessuto e della moda antichi e contemporanei. la mostra si avvale anche della coollaborazione del Museo Stibbert di Firenze e del Museo Studio del Tessuto della Fondazione Ratti di Como, nonché di altre prestigiose istituzioni sia pubbliche che private, che hanno permesso la costruzione di un percorso espositivo unico ed inedito su un secolo così ricco e complesso come il Settecento. Main sponsor dell’iniziativa è ESTRA, la holding toscana tra i primi dieci gruppi industriali per vendita di energia in Italia. La mostra sarà allestita nella sala dei tessili antichi del Museo del Tessuto di Prato. La struttura museale è collocata insieme alla Biblioteca Comunale Lazzerini all’interno dell’ex Fabbrica Campolmi, il più monumentale esempio di archeologia industriale tessile toscana (8.500 mq), recuperata dal Comune di Prato per trasformarla in polo cultuale cittadino. Oltre 100 reperti tra tessuti, capi d’abbigliamento femminili e maschili, porcellane, accessori moda – quali scarpe, bottoni, guanti, copricapi – dipinti e incisioni, raccontano e motivano puntualmente i continui e significativi passaggi di stile che si susseguono in questo periodo storico, dall’esotismo ai “capricci” compositivi della prima metà del secolo fino alle forme classiche austere dell’ornato neoclassico. L’accostamento dei tessuti alle più diverse tipologie di manufatti e tecniche artistiche permetterà al visitatore di avere una visione completa di tutti gli stili che attraversano il secolo – bizarre, chinoiserie, dentelles, revel solo per citare alcuni esempi della produzione tessile settecentesca – venendo così a creare un costante dialogo sia con i capi d’abbigliamento e gli accessori moda, sia con gli altri elementi d’arredo. Didascalia Foto: 1760-1770, Gros de Tours liseré broccato, in seta, filo d’oro e d’argento, frisé e lamellare con tacco a rocchetto e punta arrotondata. Fodera in lino, calcagno e sottopiede in pelle di capretto, suola e sottotacco in cuoio. n.inv. 14140 Firenze, Museo Stibbert