L’efficienza energetica nelle pubbliche amministrazioni locali

10 marzo 2017

“Per rendere efficienti energeticamente gli edifici più energivori della pubblica amministrazione servirebbe investire circa 1 miliardo di euro. In questo modo , come spiega l’Agenzia Ansa, si riuscirebbero a tagliare i consumi mediamente del 40%, risparmiando ogni anno circa 75 milioni di euro sulla bolletta. Questa operazione permetterebbe di creare oltre 13mila nuovi posti di lavoro e tagliare 130 mila tonnellate di emissioni di CO2”. Lo ha detto Federico Testa, presidente dell’ENEA, al convegno “Efficienza energetica nelle pubbliche amministrazioni locali”, nei giorni scorsi a Roma alla Camera. In Italia gli edifici della Pubblica Amministrazione sono oltre 13mila e consumano 4,3 TWh di energia l’anno, per una bolletta complessiva di circa 650 milioni di euro. Quelli più energivori sono circa il 20% del totale, con un consumo pari a 1,2 TWh e una spesa di 177 milioni di euro. “L’efficienza energetica ha dimostrato di poter giocare un ruolo determinante per l’economia – ha detto Testa – generando filiere industriali made in Italy e nuovi posti di lavoro, grazie anche al sistema di incentivazione per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”. Il presidente di Enea ha poi ricordato che le famiglie italiane negli ultimi 10 anni hanno realizzato 2,5 milioni di interventi per rendere più efficienti le proprie abitazioni, un investimento di circa 28 miliardi di euro che ha permesso di tagliare 26 milioni di tonnellate di CO2. “L’ecobonus nel residenziale – ha concluso Testa – ha già contribuito a creare circa 50 mila nuovi posti di lavoro l’anno nell’edilizia. Ma per ottenere risultati ancora più rapidi e significativi bisognerebbe puntare a interventi di rinnovamento profondo, che potrebbero abbattere del 60-80% i consumi dei condomini italiani più energivori”.