18 novembre 2019
“Per un pieno sviluppo della mobilità sostenibile è necessaria una regia nazionale che passi per il rafforzamento delle reti energetiche e per la valorizzazione del biometano”. Lo ha detto Francesco Macrì, vice presidente di Utilitalia (La Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) e presidente di estra SpA intervenendo a Torino alla prima giornata del Future Mobility Expoforum. Per quanto riguarda la mobilità elettrica, “restano problemi sul fronte degli incentivi all’acquisto e soprattutto rispetto alle infrastrutture di ricarica, ancora insufficienti dal punto di vista numerico e mal dislocate sul territorio”. Di conseguenza per Macrì “il sistema della mobilità pubblica e privata necessita di una visione complessiva e di una cabina di regia che unisca i soggetti che rappresentano porzioni del sistema, dagli operatori del trasporto collettivo, ai costruttori di veicoli e infrastrutture, alle aziende petrolifere, fino agli Enti Locali”.
Per il vice presidente di Utilitalia vanno inoltre considerati i temi “della sicurezza energetica del Paese e della diversificazione delle forniture, in vista dell’aumento del numero di veicoli elettrici circolanti previsto nei prossimi anni e considerando gli obiettivi di decarbonizzazione. In uno scenario di transizione energetica orientata alle fonti rinnovabili e al contenimento della povertà energetica, il gas naturale è in grado di giocare un ruolo di co-protagonista insieme alle rinnovabili elettriche, perché esso stesso può già essere prodotto sotto forma di energia rinnovabile, come nel caso del biometano, del gas di sintesi e dell’idrogeno”.
Il biometano, in particolar modo, “può rappresentare una risorsa alternativa sia per la mobilità sostenibile, sia per garantire al Paese l’autosufficienza dal punto di vista energetico: sarà importante prevedere un uso ancora più esteso del biometano nel settore trasporti, assieme a quello per usi civili grazie alla capillarità della rete di trasporto e distribuzione gas già esistente”. Per fare questo, ha concluso Macrì, “bisogna superare l’incertezza normativa che ha ritardato pesantemente l’iter autorizzativo - e quindi la realizzazione - di impianti innovativi di trattamento del rifiuto organico con produzione di biometano, tanto che molti progetti rischiano di naufragare perché vedono scivolare pericolosamente la data prevista di entrata in esercizio vicino al termine del periodo utile per l’incentivazione. E’ dunque quanto mai necessario, alla luce dei ritardi causati dall’incertezza normativa e per sfruttare il potenziale offerto dal biometano nella transizione all’economia circolare, posticipare la scadenza per l’accesso agli incentivi al 31 dicembre 2022”.