13 dicembre 2021
Con l’installazione dei 30 sensori che durante l'estate sono stati collocati in tutto il territorio comunale di Prato, tra cui anche la sede di Estra, è iniziata la fase di monitoraggio ambientale di Prato Urban Jungle: il progetto che mira a rinaturalizzare alcune aree del Comune di Prato in modo sostenibile e socialmente inclusivo, grazie alle “giungle urbane”.
Le centraline sono state sviluppate da uno dei partner di progetto, CNR IBE (Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche), che opera nella definizione di strategie e nello sviluppo di tecnologie e soluzioni operative per la resilienza e la sostenibilità dei sistemi territoriali e produttivi. Attraverso la rete di sensori installati a Prato, verranno monitorati lo stato dell'ambiente e la qualità dell'aria, prima, durante e dopo gli interventi di forestazione, con un approccio ex-ante ex-post in grado di quantificare i benefici degli interventi.
I parametri che vengono rilevati dalle centraline sono temperatura, umidità dell’aria, concentrazioni di polveri sottili, di anidride carbonica e dei principali inquinanti (ozono ed ossidi di azoto). Le centraline sono AirQino e fanno parte dell'omonima piattaforma di monitoraggio ambientale, realizzata dal CNR in collaborazione con TEA Group e Quanta Srl, nata dall’esigenza di realizzare una rete di stazioni per la valutazione accurata della qualità dell’ambiente in ambito urbano. Attraverso lo sviluppo di un modello matematico in logica digital twin - ovvero un gemello virtuale della porzione di tessuto urbano oggetto degli interventi - è stato creato un ambiente virtuale, continuamente connesso a quello reale tramite le reti di sensori, in grado di simulare sia il contesto reale, sia scenari virtuali contenenti nuove idee e nuovi progetti di futura espansione delle riforestazioni.
In particolare, presso la sede di Estra di Prato, sita in via Panziera, sono state installate 4 centraline, di cui due lato viale Leonardo da Vinci (declassata) e due sull'altro lato che affaccia su via di Grignano. I sensori sono stati collocati sull'edificio e sui pali dell'illuminazione, per avere una copertura del monitoraggio quanto più completa e rappresentativa della qualità ambientale dell'intero complesso.