12 luglio 2022
Dal 2020 la Commissione UE celebra, durante tutto maggio, il mese dedicato alla diversità, allo scopo di sensibilizzare tutti i paesi dell'Unione all’importanza dell’inclusione e della diversità nella società e sul posto di lavoro.
Per valorizzare gli obiettivi dell'iniziativa, quest’anno la Commissione ha ospitato la prima edizione del premio “Capitali Europee dell’Inclusione e della Diversità”, e ha assegnato un premio a otto amministrazioni locali europee per essere state di esempio nel loro impegno per la promozione di politiche inclusive e della diversità nelle loro comunità.
Oltre al premio, la Commissione ha creato una piattaforma dove le imprese hanno potuto condividere informazioni sulle attività improntate alla diversità, programmate per il mese di maggio, per celebrare gli sforzi compiuti per la creazione di ambienti di lavoro all’insegna dell’inclusività: un modo per diffondere a tutti il buon esempio.
Il tema di quest'ultima edizione è stato "Costruire ponti", ovvero, costruire relazioni tra le organizzazioni e gli ambiti della politica in materia di inclusione e diversità: con questa iniziativa, la Commissione Europea intende incoraggiare le organizzazioni di tutti i settori a istituire legami con ONG, istituzioni governative, settore privato e organizzazioni della società civile, per rafforzare la diversità all’interno di diversi settori della politica di inclusione.
Proprio perché il focus dell’evento sono gli ambienti lavorativi, dove è importante trasportare concetti astratti in pratiche quotidiane, la Commissione ha redatto una guida pratica, tradotta in tutte le lingue presenti nell’Unione Europea, nella quale offre spunti e best practices da adottare in azienda al fine di renderla inclusiva.
Si suggerisce, ad esempio, di allestire colazioni di lavoro dedicate alla socializzazione informale e fuori dalla classica gerarchia, dove ci si possa conoscere e apprezzare per le proprie caratteristiche personali, oppure di organizzare sessioni di formazione, workshop e seminari sulla sensibilizzazione del personale sul tema della diversità e sulla presenza di pregiudizi inconsci o di discriminazione.
La guida suggerisce, inoltre, di dare vita a uno spazio per la condivisione delle storie ed esperienze individuali del personale (articoli sulla rete intranet, gruppi di discussione informali e workshop con partner esterni), e quando si è alla ricerca di idee, di incoraggiare il coinvolgimento del personale: potrebbero emergere alcune idee nuove ed innovative, garantendo allo stesso tempo la partecipazione attiva di molti dipendenti.
Tra le iniziative più apprezzate, c’è quella di organizzare una giornata «nei miei panni», durante la quale una persona «vive» la giornata di lavoro di un’altra persona; ciò significa mettersi «nei panni» di una persona con disabilità, o di un altro sesso, o di origine diversa, o semplicemente con un soggetto che abbia modalità di lavoro o responsabilità diverse dalle proprie.
È importante poi formalizzare l’impegno in materia di diversità e di inclusione tramite l’inserimento della tematica nella documentazione ufficiale (ad esempio, dichiarazione di diversità ed inclusione, codice etico, contratti con i fornitori dell’azienda, ecc.) ed eventualmente con la sottoscrizione di una Carta della diversità; fondamentale è infine la comunicazione dei propri valori all’interno e all’esterno dell’azienda, fornendo informazioni sui propri sforzi per la diversità e l’inclusione, nonché parametri con dati concreti e misurabili.
A conferma della forte attenzione al tema, la Commissione Europea si è dotata di un commissario europeo per l’uguaglianza, la maltese Helena Dalli, la quale ha ribadito che la gestione della diversità sul posto di lavoro deve figurare tra le principali priorità in materia di risorse umane di qualsiasi datore e datrice di lavoro in Europa, poiché quando i dipendenti sono apprezzati per le proprie specificità, si impegnano maggiormente e sfruttano appieno il proprio talento e la propria creatività.