13 dicembre 2021
La sostenibilità fa la differenza e non solo a parole: 12 imprese, tra cui Estra sono risultate tra le finaliste dell’indice di ConsumerLab che premia le realtà più virtuose nel comunicare ai consumatori il proprio impegno in modo semplice, trasparente e attendibile.
Forte della sua esperienza ultradecennale acquisita nella difesa dei diritti dei consumatori e al suo team accademico e professionale, ConsumerLab -per il quarto anno consecutivo- ha inserito 50 Bilanci di Sostenibilità nell’INDEX FUTURE RESPECT 2021 selezionandoli tra gli oltre 1.500 Bilanci di Sostenibilità censiti.
Da questo archivio un gruppo di esperti ha selezionato i 201 Bilanci di Sostenibilità ritenuti meglio leggibili e capaci di promuovere la cultura della Sostenibilità, secondo i criteri ben precisi e coerenti tra loro.
Da questa prima selezione, un gruppo di 300 consumatori ha individuato i 50 Bilanci di Sostenibilità ritenuti più interessanti e accessibili da porre alla valutazione del pubblico online. La valutazione, aperta dal 25 ottobre al 24 novembre 2021, ha indicato infine i 12 Bilanci di Sostenibilità più coerenti con i criteri dell’INDEX, detti “High Performer”. Sostenibili dunque non solo a parole ma con i fatti in termini di chiarezza, trasparenza accessibilità, ritenuti insomma davvero a misura di consumatore finale.
Al primo posto per il miglior rating di sostenibilità, il Consorzio Casalasco del Pomodoro, la cooperativa di agricoltori del cremonese che annovera brand noti come Pomì e De Rica. Seguono, in ordine, Caleffi, Reale Mutua, la veneziana Colussi, ESTRA e Banca della Marca Credito Cooperativo. A seguire il bilancio di Ovs, quello della torinese Guido Gobino Cioccolateria Artigiana, Artsana, la cooperativa della ristorazione Cirfood, Pasta Garofalo e Orogel.
I voti totali espressi per i 50 Bilanci dell’Index sono stati 27.448, in crescita del 32% rispetto al 2020, mentre le 12 “high performer” hanno raccolto 15.184 preferenze.
Le visite al sito Consumerlab.it sono state 198.641, in aumento del 33% rispetto allo scorso anno. Dati che fanno ben sperare circa l’atteggiamento sempre più consapevole del consumatore e alla propria capacità di distinguere le imprese che promuovono fattivamente un modello di sviluppo sostenibile.