19 marzo 2021
Formazione per 15 start-up, 30 imprese coinvolte nei progetti di ricerca e sperimentazione, 10 prodotti innovativi, 30 posti di lavoro creati negli ambiti applicativi delle tecnologie emergenti e 5G: sono solo alcuni dei numeri della neonata Casa delle Tecnologie Emergenti a Prato, un progetto innovativo da quasi 3 milioni di euro e uno dei 5 progetti approvati in tutta Italia dal Governo, che la finanzierà al 90%.
PRISMA, PRato Industrial SMart Accelerator - questo il nome del progetto - è realizzato dal Comune di Prato come ente capofila in collaborazione con il Pin - Polo Universitario Città di Prato, il Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Firenze, l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR, Next Technology Tecnotessile, StartupItalia, Sviluppo Toscana e Estracom, la società del Gruppo Estra che si occupa di TLC e che co-finanzierà il progetto realizzando la rete di connessione in fibra ottica che collegherà tutti i partner.
Al di là dei numeri ambiziosi, si tratta di una vera e propria Casa, uno spazio fisico formato da due sedi, una all'interno del PIN - Polo Universitario di Prato con 300 mq per laboratori, area start up e formazione, e una nella sede di Sviluppo Toscana con altri 450 mq per lo spazio contaminazione. In questi spazi convivono pubblico e privato per realizzare il trasferimento tecnologico, ovvero favorire la trasformazione digitale delle imprese del distretto tessile. Attraverso progetti di ricerca e sperimentazione congiunta con l’università e i centri di ricerca, si punta a sviluppare nuove soluzioni basate sulle tecnologie emergenti: Internet delle Cose, Intelligenza Artificiale, Blockchain e 5G.