09 giugno 2025
Si è svolto il 23 maggio ad Arezzo Fiere e Congressi il convegno “Una transizione ecologica giusta e raggiungibile – Strategia territoriale e nazionale”, promosso da Estra in collaborazione con QN Quotidiano Nazionale e QN Economia. L’evento ha riunito istituzioni nazionali, amministratori locali, imprese e stakeholder in una giornata di confronto e dibattito sulla sfida della transizione energetica ed ecologica.
In un momento storico in cui la transizione ecologica non è più un’opzione ma una necessità, Estra ha voluto accendere i riflettori sul ruolo cruciale dei territori, delle imprese pubbliche e delle comunità locali.
Il convegno è stato un laboratorio di idee, visioni e strategie per affrontare uno dei processi più complessi che il Paese si trova oggi a dover affrontare: quello della decarbonizzazione.
Nel corso della giornata si sono alternarti sul palco esponenti del Governo, sindaci, analisti e grandi attori industriali, in un confronto ampio e articolato. L’obiettivo: delineare una traiettoria condivisa, in cui transizione ambientale, equità sociale e sviluppo territoriale procedano di pari passo.
A dare il via ai lavori è stata Cristina Privitera, vicedirettrice di QN La Nazione. Dopo i saluti dell’Amministratore Delegato di Estra Nicola Ciolini, è stato il Presidente Esecutivo
Francesco Macrì a introdurre i temi chiave dell’incontro, sottolineando il ruolo delle utility locali come leve di innovazione e coesione.
“Abbiamo voluto questo evento perché oggi parlare di energia non significa più solo parlare di un servizio essenziale. Significa parlare di libertà, di sviluppo, di coesione sociale”, ha dichiarato Macrì. “La transizione ecologica deve essere una strada giusta e raggiungibile, non una corsa sulle spalle dei territori. Un'utility come la nostra deve poter pianificare insieme ai Comuni soci, costruendo un’autonomia energetica che nasce dal basso, con progetti impiantistici condivisi, investimenti su tecnologie diversificate e benefici reali per le famiglie e le imprese. La transizione non si fa solo con le regole, ma con la fiducia, con l’infrastruttura invisibile delle utility pubbliche. Ecco perché crediamo che la Multiutility Toscana debba essere un motore concreto di questo processo: uno strumento per rendere i territori più forti, più autonomi e più equi”.
La prima parte del convegno ha ospitato un panel istituzionale con il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e i sindaci di Firenze, Prato, Arezzo, Siena, Pistoia e Ancona. Il tema: come i territori stanno affrontando le sfide ambientali attraverso mobilità sostenibile, gestione dei rifiuti, comunità energetiche.“Dobbiamo modernizzare i nostri sistemi di trasporto, puntare su fonti rinnovabili come il geotermico, l’eolico e il fotovoltaico, e rafforzare l’economia circolare”, ha affermato Giani. “Il settore dei servizi pubblici deve guidare questa trasformazione con visione e responsabilità”.
Accanto a loro, anche Lorenzo Perra, presidente di Alia, che ha fatto comprendere quanto la nuova Multiutility Toscana sia di fatto uno dei principali player sul territorio nazionale operante nel settore delle utilities e impegnato quotidianamente nel processo di transizione energetica, richiamando l’attenzione degli azionisti e gli amministratori locali sulla necessità di accelerare il percorso di integrazione.“Solo una regia industriale e territoriale integrata può abilitare gli investimenti necessari a dare concretezza alla transizione”, ha dichiarato Perra. “Serve multidisciplinarietà, serve massa critica, serve un piano comune”.
Nel cuore della mattinata, l’intervento di Andrea Alemanno, Head of Public Affairs and Corporate Reputation di Ipsos, ha offerto una lettura basata sui dati. I cittadini italiani sono sempre più sensibili alla sostenibilità, ma chiedono coerenza, accessibilità e semplicità da parte delle istituzioni.
Il panel conclusivo ha visto confrontarsi il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e l’AD di Leonardo Roberto Cingolani. “Stiamo vivendo una rivoluzione industriale e comportamentale”, ha detto il Ministro. “L’obiettivo dello zero emissioni al 2050 richiede una strategia che comprenda tutte le fonti pulite disponibili: dal fotovoltaico al geotermico, fino al ritorno al nucleare”.
In definitiva, l’evento ha mostrato come una transizione giusta non possa che partire dal basso, con una governance pubblica solida, investimenti a lungo termine e la costruzione di alleanze territoriali. Estra, con il suo radicamento e la sua visione, si conferma protagonista di questo percorso.
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