10 giugno 2025
La transizione energetica è un processo che sta mutando non solo le abitudini e i consumi energetici dei cittadini, ma anche le competenze e le professioni, che necessitano di continui aggiornamenti per governare il cambiamento.
Il "World Energy Employment Report 2023" dell'International Energy Agency (IEA) fotografa un settore in trasformazione: nel 2022, quasi 67 milioni di persone erano impiegate nell’energia, oltre 3 milioni in più rispetto al periodo pre-pandemico. Ma la crescita più significativa riguarda le energie pulite: è in questi comparti che si concentra la maggior parte dei nuovi posti di lavoro.
Un cambiamento che solleva una domanda cruciale: chi sta costruendo il futuro energetico? E con quale grado di diversità, inclusione e rappresentanza?
Secondo l’IEA, il 36% dei posti di lavoro nel settore richiede competenze elevate (terziarie), mentre oltre il 50% richiede una qualifica tecnica o professionale. Il problema è duplice: da un lato, l’offerta formativa (soprattutto tecnica) non cresce al passo con la domanda; dall’altro, le donne restano sottorappresentate nei percorsi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), che sono alla base dei ruoli più richiesti.
In Europa, ad esempio, la percentuale di studentesse in percorsi ingegneristici è in calo, aggravando un divario già profondo. Inoltre, i corsi di formazione tecnica legati all'energia, come quelli per elettricisti, installatori o operatori di impianti rinnovabili, faticano ad attrarre nuove leve, soprattutto giovani e donne.
Uno degli aspetti più rilevanti del report è che circa il 60% dei posti di lavoro nel settore energetico non può essere delocalizzato: si tratta di ruoli legati all’installazione, manutenzione e costruzione di impianti, spesso radicati nei territori.
La rivoluzione energetica in atto non riguarda solo l’abbandono dei combustibili fossili: è una trasformazione economica, tecnologica e culturale. Per funzionare davvero, deve essere inclusiva. Il lavoro energetico del futuro deve poter contare su tutte le energie: quelle delle donne, dei giovani, delle aree interne, dei lavoratori da riqualificare, di chi oggi è fuori dai radar del mercato.