08 aprile 2024
Un volume complessivo di investimenti realizzati nel 2022 pari a 6,2 miliardi, un terzo dei quali destinati a decarbonizzazione, digitalizzazione ed economia circolare, e un valore aggiunto distribuito ai diversi stakeholder (lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione, finanziatori, comunità locali, oltre a quanto viene reinvestito in azienda) pari a 12,7 miliardi: sono i dati principali che emergono dal rapporto di sostenibilità “Le utilities italiane per la transizione ecologica e digitale” elaborato anche quest’anno da Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia, la Federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia, su un campione di 89 aziende.
L’obiettivo della decarbonizzazione resta centrale per le utilities, con investimenti che superano gli 830 milioni; gli esempi concreti sono numerosi, dall’energia prodotta da fonti rinnovabili (81%, conun balzo di ben 32 punti percentuali in un anno) ai quasi 9 mila mezzi a basso impatto ambientale (22% del totale), principalmente utilizzati per la raccolta dei rifiuti.
Gli investimenti in economia circolare ammontano a oltre 500 milioni (+84% in un anno): grazie a questi investimenti, la percentuale di riciclo dei rifiuti differenziati arriva al 92%, mentre il tasso di recupero dei fanghi di depurazione supera l’88%.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, gli investimenti sono stati 420 milioni (+41% rispetto al 2021); oggi il 39% della rete idrica risulta distrettualizzata, mentre i contatori intelligenti del gas sono il 55% di quelli installati.
Il rapporto evidenzia la crescita dell’integrazione della sostenibilità nel modello di business delle utilities: il 47% di esse elabora un rapporto di sostenibilità, il 17% si è dotato di una struttura dedicata alla sostenibilità e il 36% ha previsto obiettivi espliciti di sostenibilità all’interno del piano industriale.
Nell’ambito specifico della salute e della sicurezza sul lavoro, il 56% delle aziende monitora i near miss (gli incidenti mancati) e il 53% adotta sistemi certificati di gestione della sicurezza sul lavoro. Sul fronte della parità di genere si registra una percentuale di donne nei Consigli di amministrazione pari al 36%.