03 luglio 2024
Il biometano rappresenta una risorsa fondamentale per il futuro sistema energetico italiano perché è in grado di decarbonizzare rapidamente ampie quote di consumi finali.
Il biometano è ottenuto dalla raffinazione del biogas derivante dalla digestione anaerobica di rifiuti organici, scarti agricoli, fanghi di depurazione e altri materiali biodegradabili. La produzione di biometano è estremamente virtuosa perché consente ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche, di mitigare le emissioni di gas climalteranti (metano) derivanti dalla decomposizione degli stessi materiali organici e, soprattutto, di produrre energia rinnovabile. L’energia prodotta è estremamente “pregiata” in quanto è programmabile, accumulabile e gestibile nelle infrastrutture gas già esistenti, senza alcun costo addizionale di adeguamento. Questo rende la sua integrazione nel sistema energetico semplice, conveniente ed estremamente efficace.
Le società dell’Area Distribuzione di ESTRA, in qualità di gestori della rete di distribuzione, stanno giocando un ruolo importante per l’economia di realizzazione degli impianti di generazione di biometano, supportando i produttori nella definizione, realizzazione ed attivazione dell’impianto di connessione.
Da questo punto di vista il ruolo del gestore di rete è fondamentale, perché garante della sicurezza e della qualità del gas immesso. Il processo di attivazione delle immissioni in particolare è regolato da specifiche norme di settore che prescrivono la verifica della composizione chimica e dell’odorizzabilità del biometano prodotto, in modo da garantirne la completa equivalenza con il gas naturale già presente in rete.
Ad oggi, le società dell’Area Distribuzione di ESTRA hanno elaborato complessivamente 14 preventivi per il collegamento alla rete. Di questi, tre impianti hanno concluso l’iter di allacciamento e stanno già iniettando biometano. Un quarto impianto verrà collegato nel corso del 2025 in provincia di Arezzo, nelle campagne di Cortona.
Le centrali di produzione già attive sono quelle di:
• Mosciano Sant’Angelo (TE), della società CTIP Blu srl, con portata nominale di 420 Smc/h;
• Arezzo, della società AISA IMPIANTI SpA, con portata nominale di 330 Smc/h;
• Asciano (SI), della società Siena Ambiente SpA, con portata nominale di 300 Smc/h.
La produzione complessiva delle tre centrali, a Maggio 2024, è stata di oltre 1,8 milioni di Smc di biometano, equivalenti a circa 19 GWh di energia rinnovabile immessa al consumo tramite la rete di distribuzione del gas naturale. Un esempio di concreta decarbonizzazione, considerando che ciò ha evitato l’immissione in atmosfera di oltre 3.500 t/CO2eq. Il biometano, prodotto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici, scarti agricoli e fanghi di depurazione, rappresenta una risorsa chiave per il futuro energetico italiano. Questo combustibile rinnovabile offre numerosi vantaggi, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2, poiché la CO2 emessa durante la sua combustione è compensata da quella assorbita durante il ciclo di crescita delle piante utilizzate nella sua produzione.
L'Italia, che dipende fortemente dalle importazioni di gas naturale, può migliorare la propria sicurezza energetica attraverso la produzione locale di biometano, riducendo la dipendenza dalle fonti esterne. Un ulteriore vantaggio del biometano è la sua capacità di essere immesso direttamente nella rete del gas naturale esistente, facilitando la sua integrazione senza necessità di infrastrutture aggiuntive significative.
Le politiche governative italiane, come il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), supportano attivamente la produzione di biometano attraverso incentivi economici e misure di sostegno finanziario. Questi incentivi sono cruciali per stimolare gli investimenti nel settore e accelerare lo sviluppo delle infrastrutture necessarie.
Inoltre, la produzione di biometano può portare benefici economici alle comunità rurali, creando posti di lavoro e valorizzando gli scarti agricoli. Il digestato, un sottoprodotto della digestione anaerobica, può essere utilizzato come fertilizzante naturale, contribuendo alla sostenibilità agricola.
Il biometano offre anche un'opportunità significativa per la decarbonizzazione del settore dei trasporti, poiché può essere utilizzato come carburante per i veicoli, riducendo le emissioni di inquinanti rispetto ai carburanti fossili tradizionali.
In conclusione, il biometano ha il potenziale per diventare una componente fondamentale del sistema energetico italiano, offrendo benefici ambientali, economici e sociali. Con il giusto supporto politico e continui investimenti in tecnologia, l'Italia può sfruttare appieno questa risorsa per un futuro energetico sostenibile.