Arriva CIRO: tutti i dati sul clima, regione per regione

Il primo database per guidare le regioni verso la neutralità climatica, sviluppato da Italy for Climate, in collaborazione con Ispra

08 aprile 2024

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CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns), raccoglie, analizza e monitora dati e buone pratiche ambientali con 26 indicatori suddivisi in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità.

Le regioni svolgono un ruolo chiave nell’implementazione di politiche e iniziative che promuovono l’efficienza energetica, l’uso delle fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra per contribuire in modo significativo agli sforzi globali per contrastare il cambiamento climatico.

Questi alcuni dei dati sulle regioni che emergono dagli indicatori.

Emissioni: punto di partenza per valutare un percorso di neutralità climatica.

È la Liguria la regione apripista in termini di riduzione delle emissioni pro capite di gas serra. Il valore si è, infatti, ridotto del 65%, oltre l’obiettivo 2030 del green deal, soprattutto grazie alla riduzione nell’uso di carbone (nel 1990 rappresentava il 60% del fabbisogno energetico e nel 2021 il 5%).

In termini di assorbimenti forestali, invece, la Toscana risulta essere la seconda regione più performante in questo indicatore (con 270 tCO2eq assorbite per ogni km quadrato di superficie), grazie a una valida gestione delle aree boschive.

Rinnovabili: è uno dei settori in cui le Regioni possono dare il contributo più incisivo alla decarbonizzazione del Paese e allo sviluppo di queste filiere nei territori, avendo responsabilità amministrative cruciali rispetto alla realizzazione degli impianti.

A spiccare nell’ambito dell’energia rinnovabile, con una quota record pari al 97,6% del totale dell’energia consumata, è la Valle d’Aosta, regione storica dell’idroelettrico italiano.

Il Veneto, invece, si distingue per numero di Comunità energetiche rinnovabili (CER) attivate, con il record di 13 solo nel 2022.

Agricoltura: settore strategico per la decarbonizzazione del Paese, a cui possono contribuire pratiche agricole virtuose e una migliore gestione degli allevamenti.

Con il 35,7% di quota, la Calabria è seconda nell’indicatore che misura la quota di agricoltura biologica, e terza per basso utilizzo di fertilizzanti in agricoltura.

Anche in Puglia le prestazioni del settore agricolo sono molto positive: il dato sulle emissioni settoriali pro-capite è tra i più bassi d’Italia, l’indicatore che misura la quota di agricoltura biologica (25%) superiore alla media (19%), il numero di capi di bovini allevati pro capite è basso, così come è fra i più bassi d’Italia il valore dell’indicatore dell’utilizzo di fertilizzanti.

Fonte: https://italyforclimate.org