Argomento: Estra SpA

Parco mediceo di Pratolino ripristinate due aree

Il progetto di tutela, sostenuto da Estra, rientra nel progetto Mosaico Verde

18 maggio 2023

Si è concluso l’intervento di tutela e ripristino naturale di due aree all’interno del Parco Mediceo di Pratolino, un complesso monumentale di proprietà della Città Metropolitana di Firenze. Il progetto, realizzato grazie al sostegno di Estra, rientra in Mosaico Verde, la campagna nazionale di forestazione di aree urbane ed extraurbane e tutela di boschi ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.
Il parco si trova nel comune di Vaglia a 15 km a nord di Firenze e si estende per una superficie di 155 ettari. Le tempeste di vento, che si sono abbattute sulla Toscana il 5 marzo del 2015, con raffiche che hanno raggiunto i 150 km/h, hanno causato in questa zona la caduta a terra di numerose alberature di altezza superiore a 20 metri e reso instabili diverse piante. Proprio a causa del pericolo di schianto degli alberi, questo luogo, oggi, può essere raggiunto solo tramite visite guidate. L’intervento è stato quindi principalmente volto alla messa in sicurezza dei percorsi e a migliorare la fruibilità di questo parco dove natura, storia e arte hanno stretto un legame indissolubile.
All’incontro che ha suggellato la conclusione dei lavori, sono intervenuti Letizia Perini, Consigliera della Città Metropolitana di Firenze - delegata alla cultura, Saura Saccenti Responsabile Sostenibilità di Estra, Elena Piazza Responsabile dei progetti di forestazione di AzzeroCO2
Le due aree oggetto di intervento sono situate nella parte settentrionale del parco, la prima a ridosso della Fontana di Giove e alla Meta di spugna, una zona con un carattere spiccatamente boschivo, anche se non mancano alcuni tratti caratterizzati da piante monumentali. La seconda area è stata scelta in prossimità del manufatto denominato La Burraia di origine ottocentesca, recentemente rinvenuto e in attesa di restauro.
I lavori di ripristino sono stati finalizzati da un lato alla rimozione delle alberature cadute a terra e alla ricostruzione del soprassuolo dominante attraverso l’introduzione di specie della famiglia delle querce - cerro, farnia, leccio ed acero -, dall’altro alla rimozione di arbusti, tra i quali la robinia e l’ailanto, specie altamente invasive che hanno occupato i vuoti lasciati da rimboschimenti precedenti che non hanno avuto successo. Gli interventi posti in essere, contestualmente alla messa a dimora delle nuove piante, contribuiranno alla messa in sicurezza della zona e al ripristino del suo patrimonio di biodiversità, migliorando al contempo il paesaggio e la vivibilità del parco e consentendo la ripresa delle attività socio-culturali e didattiche nell’area.