Argomento: Estra SpA
26 maggio 2022
Dopo l’acquisto di nuove attrezzature di movimentazione, oltre che di un macchinario di ultima generazione per la riduzione volumetrica, Ecolat ha ottenuto importanti autorizzazioni finalizzate all’ottimizzazione del ciclo di trattamento rifiuti post-differenziata, che oggi le hanno permesso di attivare un cantiere per la realizzazione di un revamping di un valore di oltre 6 milioni di euro (parte dei quali coperti dai fondi dell’Industria 4.0).
L’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti è una sfida di fondamentale importanza su cui, nei prossimi anni, si determineranno le scelte di indirizzo politico-economico delle nuove generazioni e delle future classi dirigenti. L’ambizioso obiettivo dell’impatto ZERO sull’ambiente è un traguardo che sta spingendo operatori economici e amministrazioni pubbliche a rivedere i sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti finora adottati per adeguarli a nuovi standard di qualità.
In questa ottica ECOLAT_ la società controllata del Gruppo Estra, gioca nella provincia di Grosseto, e non soltanto, un ruolo decisivo.
Acquisita allo scopo di realizzare un asset strategico per consentire alla multiutility toscana, divenuta di riferimento per la differenziazione del multi-materiale e area di stoccaggio per le più importanti aree in poco tempo un'azienda di interesse nazionale, di fare il suo ingresso nel ciclo integrato dei rifiuti, oltre che all’interno della compagine societaria di Sei Toscana (gestore dei rifiuti), _ECOLAT è divenuto oggi impianto toscano. _
Nonostante lo stop determinato dalla pandemia da Covid-19, l’azienda non si è mai fermata, neanche nella fase critica del lockdown (marzo – maggio 2020).
"Abbiamo saputo organizzare e tutelare con grande attenzione il nostro personale, che consta di 40 risorse, anche durante il periodo pandemico – ha affermato il presidente Guido Maria Rustichini – garantendo così lo svolgimento in sicurezza di un servizio essenziale a valle del processo di raccolta svolto dal gestore unico."
La continuità gestionale durante il periodo pandemico ha riguardato non solo la parte operativa, ma anche quella finanziaria. Il flusso di investimenti, infatti, messo a budget tra le voci di bilancio e programmato per ammodernare il ciclo di lavorazione, non si è mai interrotto ed ha prodotto, ad oggi, importanti risultati.
Con il revamping ECOLAT sarà in grado di rispettare con maggiore efficienza i più alti standard qualitativi dei “rifiuti” selezionati, per essere poi inviati agli altri operatori della filiera, proprio nel rispetto delle disposizioni previste dall’ultimo accordo ANCI – CONAI. Questi nuovi parametri di lavorazione andranno ovviamente a beneficio di tutto il processo di riciclo dei rifiuti post differenziata e dei conseguenti obiettivi che il gestore unico si è imposto.
Per quanto riguarda l’educazione da parte dei cittadinitext in bold al corretto conferimento, il giudizio è chiaro:
“Anche se non ci occupiamo della raccolta, ma della selezione successiva, è evidente che c’è ancora molto lavoro da fare – ammette Rustichini – e il periodo pandemico non ha di certo aiutato nel processo di ulteriore avvicinamento alle problematiche ambientali; Ecolat aveva sempre coinvolto le scuole primarie e medie inferiori del Capoluogo per visite formative presso l’impianto che, per ovvi motivi, siamo stati costretti ad interrompere. Sperando di trovarci davanti ad una reale svolta lato pandemia, stiamo riprendendo i contatti con le varie istituzioni per riattivare, da Settembre, gli open day a loro dedicati, felici di poter presentare agli alunni i nuovi lavori e le nuove tecnologie inserite nell’impianto”.
“Siamo convinti – conclude Rustichini – che nuovi impianti moderni e all’avanguardia, uniti ad una comunità consapevole e attenta ai bisogni dell’ambiente, possono dar vita ad un combinato efficace da più punti di vista.”